Se mi chiedessero:
<<Se da domani, per un qualsiasi motivo, tu non facessi più la pasticcera, cosa vorresti fare?>>
Risponderei:
<<La fioraia>>
<<E se tu diventassi allergica ai fiori, cosa vorresti fare?>>
Senza esitare direi: <<Vorrei fare la casellina del calendario dell’avvento!>>
Perchè è stata troppo bella la sensazione che ho provato quando Federica mi ha chiesto: <<Vuoi partecipare a “Suggestioni di Natale”, il mio calendario dell’avvento?>>
Quindi eccomi qui, casellina per un giorno, con questa conversazione non convenzionale fra una pasticcera (io) e una comunicatrice (Federica), che si sono rese conto, chiacchierando, che lo zucchero ha molti aspetti in comune con la comunicazione.. andiamo a scoprire quali!
Marti:
Se pensi allo zucchero molto probabilmente pensi a dolcezza, delicatezza, candore.
Pensi a tutti quei cristalli bianchi scintillanti, oppure ad una pioggia di zucchero a velo impalpabile o, se sei un animo vintage e romantico, magari ti viene in mente una nuvola di zucchero filato.
Ma se vuoi conoscere veramente lo zucchero, se vuoi conoscere tutte le sue sfaccettature, (ti avverto, alcune potrebbero non piacerti), devi farci il caramello.
Perché lo zucchero, forse come le persone, lo conosci fino in fondo quando viene messo alla prova, quando viene portato quasi al limite.
Allora lo metti in una pentola e lui inizialmente, orgoglioso com’è, non farà niente.
Poi sentirà il calore e comincerà a cambiare consistenza.
Ti verrà l’istinto di aiutarlo, magari mescolando con un cucchiaio, ma, ti prego, non farlo, perché lo zucchero sa cosa deve fare e potrebbe non accettare di buon grado il tuo contributo.
(Basta un utensile sbagliato o troppo freddo e potrebbero comparire grumi fastidiosi e inespugnabili.)
Lascialo fare e lui fieramente cambierà forma, da solido diventerà liquido, perché solo i più grandi sono capaci di tali cambiamenti.
Poi con l’aumentare della temperatura, inizierà a colorarsi, diventerà dorato, ambrato, infine leggermente ramato.
Ed è qui che lui si affiderà finalmente a te.
Avrà bisogno della tua cura e della tua prontezza, perché se non presti attenzione, se esiti e se non lo togli dal fuoco al momento giusto, potrebbe non perdonartelo.
E lo zucchero non dà seconde possibilità, il tempo di un batter di ciglia e, pieno di collera e risentimento, diventerà scuro, bruciato, arrabbiato, amaro come non mai.
A quel punto non c’è modo per rimediare, lo zucchero non sente scuse, non ci sono “se” o “ma”.
Non mi sono mai piaciuti gli ultimatum, i “prendere o lasciare”, i “io sono fatto così”.
Lo zucchero è la mia unica eccezione.
Perché, una volta che hai imparato a conoscerlo, una volta che hai capito i suoi tempi e i suoi umori, la sua caramellata dolcezza non ti lascerà più.
Fede:
Hai ragione Marti, lo sai che il modo in cui si comporta lo zucchero assomiglia alle dinamiche comunicative!
Hai mai notato a quanto il modo di comunicare al mondo e comunicare con noi stessi faccia la differenza?
La comunicazione è innata, agisce sia dentro di noi che fuori di noi ed è per questo che dobbiamo essere consapevoli che è importante maneggiarla con cura.
Ci mette alla prova tutti i giorni, senza rendercene nemmeno conto.
Il modo in cui comunichiamo ha un potere sulla nostra realtà, sulle nostre relazioni, nella nostra quotidianità.
E questo potere, come tutti i poteri, può finire per avere conseguenze positive o negative a seconda di come lo utilizziamo.
Alla comunicazione non interessa quando diciamo “io sono fatto così, non ci posso fare nulla”, perché in qualsiasi modo tu sia fatto, se non si fa attenzione, il modo di comunicare finirà per avvicinare o allontanare situazioni, persone, opportunità.
Comunicare è una questione di impegno, tempistiche, dosaggi e osservazione. Ognuno ha la propria ricetta comunicativa, che contribuisce a disegnare la nostra unicità, proprio come può fare lo zucchero in una ricetta.
Una volta presa consapevolezza del proprio potenziale comunicativo, sarà molto più facile gestire anche la propria prospettiva e il proprio modo di guardare il mondo, comunicarlo a noi stessi e agli altri.
Alla fine è solo questione di far amalgamare al punto giusto i diversi aspetti.
Marti e Fede: E così sarà più facile gestire anche quella pillola, che ogni tanto capita di dover mandar giù!
Questa pagina del rice-diario nasce dalla collaborazione con Federica per il suo progetto #suggestionidinatale23, il suo calendario dell’avvento digitale unconventional, che come ogni anno vuole proporre prospettive nuove e inaspettate per condividere insieme, giorno per giorno, tutto dicembre.
Per conoscere meglio Fede e il suo affascinante lavoro (Consulente strategica in comunicazione e marketing, specializzata in Voice of Customer, cioè mica pizza e fichi!), qui il suo sito: https://www.federicatoto.it/
Io ne approfitto per ringraziarla tanto, perchè essere una casellina è stato bellissssimo!